Alla scoperta del Giappone: il nostro viaggio tra Tokyo, Kyoto e Nara
Il racconto di viaggio di Fabrizio, Diego, Emanuele, Francesca e Gianluca
Lunedì 23 Ottobre 2017
Eccoci, ci siamo! Il giorno tanto atteso è arrivato: ritrovo all’aeroporto Marco Polo di Venezia con i miei 4 compagni e si parte per il primo viaggio tanto atteso in Giappone.
Voli Qatar Airways Venezia – Doha e Doha – Tokyo (Narita). Spazi abbastanza confortevoli, ma incidente durante la prima tratta: una hostess rovescia dei bicchieri di thè bollente addosso ad uno dei miei amici che si ustiona seriamente ad un fianco… assistenza in volo quasi nulla ma pronto intervento medico allo scalo a Doha. Medicazione e sentite scuse ma l’ustione è rilevante ed il danno è fatto, ma il mio compagno di viaggio decide di proseguire il viaggio nonostante tutto e procediamo con il secondo volo.
Martedì 24 Ottobre 2017
Atterrati! Sbrigate velocemente le pratiche per l’ingresso (visto e dogana) siamo ufficialmente in Giappone!
Nonostante avessimo pianificato per tempo il viaggio e gli spostamenti, siamo ancora incerti sul mezzo da prendere per arrivare da Narita a Shinjuku dove abbiamo prenotato l’albergo e mentre stiamo valutando se utilizzare Uber o prendere il Narita Express ci si avvicina un signore giapponese che si presenta come affiliato ad Uber e che al costo complessivo di 25.000 yen (trasporto più spese di autostrada) si offre di accompagnarci direttamente all’albergo… Rapido consulto (Ci fidiamo? Siamo incappati in un serial killer giapponese? Siamo in 5 e la proposta è sicuramente la più vantaggiosa economicamente parlando tra le varie alternative) ed accettiamo l’offerta. 1 ora scarsa di viaggio in un comodo pulmino con aria condizionata ed arriviamo alla nostra meta l’Hotel Listel Shinjuku, situato a circa 15 min. a piedi dalla stazione di Shinjuku.
Ci sistemiamo e si parte alla scoperta del quartiere, non prima però di aver cenato in una Izakaya a base di ramen ordinato ad un distributore automatico, proprio come abbiamo immaginato tantissime volte di poter fare organizzando il nostro viaggio. Finita la cena si riparte e ci perdiamo tra le mille luci e le insegne dei palazzi e dei vicoli di Shinjuku. Ci imbattiamo nel Robot Restaurant, in centinaia di ristoranti che propongono specialità giapponesi di tutti i tipi, ma soprattutto nelle sale gioco multipiano Taito Station un mondo per noi sconosciuto a base di videogame, sale per il Pachinko e pupazzi di ogni tipo – Hello Kitty e Pokemon in primis – che ti fanno immediatamente scattare l’effetto “Gotta Catch ‘Em All”. Come non giocare a The walking dead utilizzando una balestra o a Luigi’s Mansion con un aspirapolvere come arma di combattimento? Dopo qualche partita abbiamo realizzato che è molto più semplice uccidere zombie che aspirare fantasmi.
Il viaggio ed il fuso orario cominciano a farsi sentire e quindi si torna in albergo ancora frastornati ed eccitati dalla vitalità e dal frastuono del quartiere. Rimaniamo affascinati dalle riproduzioni in plastica dei vari piatti proposti nei locali tra cui scegliere il proprio menù e dalla presenza praticamente ad ogni angolo di strada di distributori automatici di bevande calde e fredde.
Mercoledì 25 Ottobre 2017
Oggi piove, quindi k-way nello zaino, ombrello a portata di mano e si parte alla scoperta di Tokyo. Prima tappa l’Hanazono Shrine, santuario dedicato al dio della fertilità e del successo economico. Sfortunatamente l’edificio principale è in restauro e ricoperto da impalcature, ma gli accessi con torii in legno ed i Koma-inu sono il nostro primo approccio alla cultura shintoista.
Procediamo nel giro del quartiere alla ricerca del Godzilla gigante che troviamo abbastanza agevolmente nei pressi del Robot Restaurant e poi veloci alla meta successiva, il Palazzo del Governo Metropolitano di Tokyo per salire con l’ascensore all’osservatorio panoramico al 45° piano dell’edificio. Sfortunatamente il tempo non è dei migliori e quindi possiamo osservare una Tokyo ricoperta da nuvoloni grigi e con parecchia foschia, ma ci rendiamo conto dell’estensione della metropoli i cui confini si perdono nella nebbia.
Ripartiamo in direzione Shibuya utilizzando la metro non prima però di aver acquistato la Suica Card. In generale l’utilizzo della Suica e l’identificazione delle diverse linee della metro non ci ha causato particolari difficoltà, perché tutte le indicazioni e gli avvisi sono sia in giapponese che in inglese. Ciò che ci ha lasciato veramente stupiti, perché non ce lo aspettavamo, è la vastità degli spazi dedicati alla metro ed agli spostamenti da una fermata all’altra. Chilometri di strade sotterranee, a volte anche due o tre piani sotto il manto stradale, ricchi di negozi, ristoranti, spazi per l’intrattenimento, in pratica una città sotto Tokyo stessa ma i cui cancelli si aprono e si chiudono in corrispondenza degli orari della metro.
Arriviamo a Shibuya all’ora di pranzo e da bravi turisti allo scattare del segnale verde attraversiamo il mitico incrocio guardandoci intorno affascinati dalla moltitudine di persone che compiono la nostra stessa azione. Saliamo dal Starbucks per scattare qualche foto dell’incrocio dall’alto e da un punto di osservazione consigliato in qualche guida. Punto di osservazione che però si è dimostrato particolarmente affollato tanto da doversi fare strada a forza per riuscire a scattare delle foto da dietro la vetrata panoramica.
Si è fatta ora di pranzo e seguiamo il consiglio di Tripadvisor e ci mettiamo alla ricerca di Ichiran dove assaggiare dei ramen. Lo troviamo a pochi passi dalla stazione della metro e ci mettiamo in coda. Nella mia esperienza locale assolutamente da provare anche se la coda per entrare e mangiare è notevole. Si ha la possibilità di scegliere e comporre il proprio piatto utilizzando la macchinetta automatica mentre si attende di sedersi. Una volta elaborata la composizione del proprio piatto la si consegna al cameriere che poi ti fa accomodare al “bancone” (con posti singoli e divisi da pareti di legno) e si viene serviti direttamente dalla tendina che ci si trova davanti.
Una volta pranzato ci incamminiamo a piedi lungo Jingu-mae dori per arrivare a Yoyogi Park e visitare il Meiji Shrine. La strada è più lunga di quanto pensassimo e quando arriviamo in prossimità dell’ingresso di Yoyogi Park, chiedendo informazioni ci spiegano che l’ingresso al tempio è vicino alla fermata Harajuku della metro. Ci incamminiamo e lungo la strada abbiamo la possibilità di osservare da vicino lo Yoyogi National Gymnasium, ma arriviamo all’ingresso del tempio a tramonto inoltrato e quindi a tempio non visitabile. Non ci perdiamo d’animo ed in un baleno arriviamo a Takeshita Dori, famosa per essere piena di negozi che vendono vestiti ed accessori all’ultima moda e di tendenza per i più giovani. Strada affollatissima di giovani giapponesi abbigliati in modo eccentrico e di bancarelle che oltre al cibo di strada vendono crepe dolci e salate di dimensioni colossali.
Ci incamminiamo nuovamente a piedi verso la stazione di Shibuya sotto una pioggia torrenziale, cerchiamo e troviamo abbastanza agevolmente la statua del cane Hachikō per una rapida foto e riprendiamo la metro in direzione Shinjuku ed albergo.
Doccia calda e via, si riparte verso il centro di Shinjuku dove ceniamo a base di ramen, udon e katsudon.
Giovedì 26 ottobre 2017
Giornata di sole e calda. Partenza ore 9 dall’albergo direzione Ueno Park. Arrivati al parco, la prima grossa sorpresa della giornata: c’è un mercato con bancarelle di prodotti vari e stand alimentari che propongono prodotti tipici e street food. Senza nemmeno pensarci troppo decidiamo che pranzeremo li, ma prima dobbiamo visitare il parco e i templi che sono in zona. Nel parco si trovano sia templi shintoisti che buddisti ed abbiamo quindi la possibilità di osservare approcci alla religione diversi. Arriviamo fino allo stagno e con grande sorpresa lo troviamo interamente ricoperto da piante di Loto e di fatto nascosto dalle innumerevoli piante. I templi che più ci sono piaciuti sono stati l’Ueno Toshogu Shrine e l’Hanazono Inari Shrine cui si arriva attraverso una galleria di torii.
Per pranzo optiamo rigorosamente per lo street food locale e assaggiamo diverse specialità: l’Okonomiyaki, gli Yakitori e gli Tsukune. Quest’ultimi assolutamente deliziosi ed il mio piatto preferito sino a quel momento.
Dopo la pausa pranzo proseguiamo nella visita del parco con la pagoda a 5 piani e proseguiamo verso il Kaneiji Shrine. Una volta visitato riprendiamo la via del ritorno e ci fermiamo all’Ameya Yokocho Market, dedalo di viuzze pieni di negozietti che vendono qualunque cosa dal cibo ai souvenir.
Ormai il sole è tramontato quando arriviamo ad Akihabara Electric Town un paradiso per chi come noi è appassionato di anime, manga, mecha e modellini vari. Le luci sfavillanti di Akihabara sembrano risucchiarti in un vortice di cosplay ed otaku. Sarebbe facilissimo perdersi in uno dei tanti grattacieli che altro non sono che enormi centri commerciali dedicati ai personaggi di fumetti e cartoni animati, ma il tempo vola si è già fatta ora di cena e dopo aver acquistato un modellino del Grande Mazinga in edizione speciale ed aver assistito ad una gara di Mario Kart per le strade di Akihabara, ci dirigiamo in una tavola calda a mangiare udon e korokke.
Stanchi ma entusiasti della giornata, rientriamo in albergo.
Venerdì 27 Ottobre
Giornata di sole anche oggi. Si parte alla volta di Asakusa e del tempio Sensōji. Scendiamo dalla metro e ci ritroviamo circondati da una marea di turisti e di giapponesi tutti in coda per selfie e foto davanti alla Kaminarimon ed alla sua lanterna rossa. Ci buttiamo nella mischia e la mattinata passa veloce tra bancarelle che vendono prodotti tipici e souvenir, visita al tempio e rituali shintoisti.
Pranzo a base di sushi e ci incamminiamo verso la Tokyo Sky Tree, dove arriviamo verso l’ora del tramonto ed al costo di circa 2.000 yen decidiamo di osservare il tramonto dal 350° piano senza salire ulteriormente. Lo spettacolo del sole che tramonta su Tokyo è indubbiamente affascinante ma trovare un buon punto di osservazione e riuscire a scattare qualche buona foto è un’impresa visto il gran numero di persone che si accalcano alle vetrate panoramiche.
A cielo ormai scuro scendiamo e decidiamo di fare una crociera sul fiume prendendo l’ultimo battello disponibile con tragitto Asakusa – Hinode Pier. Suggestivo vedere dal fiume i grattacieli illuminati e la zona di Odaiba. Giunti a destinazione ci rechiamo alla metro e arriviamo a Tokyo Station. Esploriamo i dintorni della stazione da Marunouchi Nakadori sino a Ginza ed i suoi mille negozi.
Decidiamo di rientrare a Shinjuku e ceniamo in zona.
Sabato 28 Ottobre
Si parte presto in direzione Tsukiji Fish Market. Prima della visita al mercato che apre ai turisti alle 9.00 ci fermiamo a visitare il tempio Tsukiji Hongan-ji situato davanti alla fermata della metro. L’edificio è maestoso ed il tempo dedicato alla visita è ben speso.
Arrivati all’ingresso del mercato ci ritroviamo catapultati in un dedalo di viuzze dove a negozi/banchetti che vendono pesce fresco si alternano negozi che vendono frutta, verdura, dolci e ristorantini dove gustare specialità a base di pesce fresco. Tappa colazione a base di sashimi e si procede nella visita dove qualcuno di noi assapora spiedini di polipo e di seppioline… e in versione Pechino Express pure grilli fritti per poi passare a latte caldo al gusto di fragola e dolci mochi.
Terminata la visita al mercato si torna alla metro ed eccoci di nuovo a Tokyo Station e da qui ci rechiamo a visitare i giardini ad est del Palazzo Imperiale (che sono chiusi tutti i lunedì e venerdì). Li giriamo abbastanza velocemente ma alcuni punti sono decisamente affascinanti. Terminata la visita pranziamo in zona e successivamente ci spostiamo in zona Ginza mentre comincia a diluviare. Visitiamo i dintorni ed alcuni centri commerciali per ripararci dalla pioggia battente.
Seguendo i consigli di alcune guide decidiamo di cenare a base di pesce da Andy’s Shin Hinomoto, ma l’esperienza non ci soddisfa molto. Ambiente frequentato da turisti, prevalentemente anglofoni, e da giapponesi in vena di far festa. La qualità del cibo era buona, ma rispetto ad altri locali dove abbiamo cenato il prezzo pagato è stato decisamente elevato.
Domenica 29 Ottobre 2017
Oggi lasceremo Tokyo per Kyoto. Al momento dell’attivazione del Japan Rail Pass abbiamo prenotato il treno ed i posti a sedere quindi possiamo spostarci con relativa tranquillità da Shinjuku a Tokyo Station… ma sfortunatamente l’ennesimo tifone ha toccato il Giappone e quindi a Tokyo diluvia e non riusciamo a trovare un taxi che ci possa portare in stazione. Perciò armati di ombrelli e k-way per proteggere i bagagli ci tocca affrontare la pioggia battente e dirigerci a piedi verso la stazione della metro più vicina.
Nonostante tutto, riusciamo ad arrivare per tempo alla stazione di Tokyo e prendiamo posto in un comodissimo Shinkansen non prima però di aver comprato delle bento box da mangiare durante il viaggio, che a differenza di quanto immaginavo non vengono scaldate e quindi il cibo lo dovremo mangiare freddo
Il viaggio è davvero molto confortevole ed in poco meno di 3 ore arriviamo a Kyoto. Kyoto Station ci colpisce per gli ampi spazi e la grandissima vetrata che si affaccia sulla città.
L’hotel prescelto il Green Rich Hotel Kyoto Station South è a 10 minuti a piedi dalla stazione centrale di Kyoto e posizionato a 15 minuti di autobus dalla zona di Gion e di alcuni dei templi principali della città.
Scopriamo con piacere che possiamo utilizzare la nostra tessera Suica sia per gli autobus che per la metro, ma in albergo ci spiegano che il mezzo più comodo per spostarsi sono sicuramente gli autobus con i quali è possibile muoversi per tutta Kyoto e raggiungere le maggiori attrazioni della città.
Dopo esserci sistemati in albergo, prendiamo l’autobus a sole ormai tramontato e raggiungiamo Gion dove possiamo ammirare lo Yasaka Shrine ed il Chionji Temple illuminati e non troppo affollati di turisti. Decidiamo poi di cenare in zona e dopo aver percorso Shjio Dori e ci imbattiamo in Pontocho Area, vicolo pieno di locali dove assaporare specialità giapponesi e dopo cena decidiamo di sgranchirci le gambe lungo Kya-Machi dori, strada alberata che costeggia un canale affollata di giovani giapponesi.
Lunedì 30 Ottobre 2017
La giornata di oggi sarà dedicata alla visita del Fushimi Inari Shrine e del circondario. Scopriamo che con 500 yen possiamo avere il pass giornaliero per gli autobus che ci permetterà di risparmiare parecchio sulle spese di viaggio.
Prendiamo il primo autobus diretto al tempio ed una volta scesi alla fermata ci accodiamo ai numerosi visitatori che si stanno dirigendo al tempio.
La strada che ci porta al tempio è costellata di negozi di specialità alimentari e decidiamo di assaggiare dei dolci tipici: mochi, dorayaki e l’immancabile soft ice cream al tè matcha. Dedichiamo tutta la mattina alla visita del tempio e delle gallerie formate da migliaia di torii che insieme ad una natura dai colori autunnali contribuiscono a rendere i luoghi affascinanti e magici.
Pranziamo in loco a base di street food e ci spostiamo nuovamente in zona Gion utilizzando la ferrovia presa alla fermata Fushimi Inari. Arrivati a destinazione proviamo a visitare il Ryozen Kannon ed il Buddha gigante ma sfortunatamente sta chiudendo. Decidiamo quindi di percorrere le vie Sannenzaka e Ninenzaka nell’area Higashyama che secondo me hanno un fascino irresistibile, con edifici in legno costruiti in tipico stile giapponese.
Per la cena optiamo per un locale sempre in zona Pontocho.
Martedì 31 Ottobre 2017
L’itinerario di oggi prevede una prima tappa al Kinkakuji Temple e successivamente all’Arashiyama Area. Anche oggi ci spostiamo in autobus ed il tragitto percorso ci permette di vedere diverse zone di Kyoto, dal centro città ad alcune zone più residenziali.
La visita del Padiglione d’oro e del suo parco ci affascinano, rappresentano uno spettacolo unico per la bellezza del tempio e per il contesto in cui è inserito. Si capisce subito perché sia patrimonio Unesco ed il prezzo del biglietto d’ingresso risulta davvero irrisorio rispetto alla magia che trasmette questo luogo.
Sempre in autobus ci spostiamo ad Arashiyama e cominciamo la nostra visita dalla foresta di bambù con il suo fitto intrico di piante altissime ed il suo reticolo di sentieri percorribili. Essendo ormai pomeriggio decidiamo di visitare il Tenryu-ji Temple ed il suo parco con il giardino zen che ci offrono scorci meravigliosi sulle montagne circostanti.
Rientriamo senza fretta verso il centro di Kyoto e ci dedichiamo alla visita di Nishiki Market che ci stupisce per i mille colori e la varietà di prodotti offerti e proseguiamo poi nell’esplorazione di Shijo Dori e dintorni.
Per cena decidiamo di tornare nel locale di Pontocho dove abbiamo cenato la nostra prima sera a Kyoto ed ordiniamo shabu shabu a base di carne.
Mercoledì 1 Novembre 2017
Oggi abbiamo programmato la visita di Nara, quindi partenza alle 8 del mattino direzione Kyoto Station per prendere l’espresso della JR Nara Line. Il treno è piuttosto affollato e non riusciamo a trovare posti a sedere, ma il tragitto è relativamente breve ed in 40 minuti circa arriviamo a destinazione.
All’ufficio informazioni turistiche ci consegnano una piantina della città con i luoghi di maggior attrazione da visitare. Raggiungere le maggiori attrazioni della città si rivela molto semplice, usciti dalla stazione principale si prosegue sempre dritti lungo Sanjodori Street fino ad arrivare a Kofukuji Temple ed alla Pagoda a 5 piani. Qui abbiamo anche il primo incontro ravvicinato con i famosi cervi di Nara. Cervi sacri che sono liberi di girare per il parco di Nara, ma che più che altro ci sembrano vagare tra un turista e l’altro alla ricerca di cibo e che alla lunga infastidiscono parecchio proprio per le loro “richieste” di cibo.
Proseguiamo nella nostra visita al parco ed ai suoi santuari e la prima meta è il Todaiji Temple con il suo Daibutsuden che ci impressiona per la maestosità e l’imponenza.
Proseguiamo poi verso l’imponente Kasuga Taisha Shrine attraversando viali alberati e sentieri costellati di piccoli altari, santuari e lanterne in pietra. Meravigliati dall’atmosfera del tempio e dalla moltitudine di lanterne, lasciamo il parco e ci dirigiamo verso l’ultima tappa del nostro viaggio a Nara, il Gangoji Temple nel quartiere Naramachi che però rispetto agli altri templi appena visitati non ci dice nulla. In realtà è stato molto più piacevole il percorso per raggiungerlo perché ci ha permesso di ammirare alcune case tradizionali.
La visita a Nara ci occupa gran parte della giornata e dopo aver cenato in uno dei locali in zona Higashimuki Shopping Street riprendiamo il treno che ci riporta a Kyoto.
Prima di rientrare in albergo saliamo sullo Sky Lounge della Kyoto Tower per goderci il panorama dall’alto di Kyoto illuminata.
Giovedì 2 Novembre 2017
Ultima giornata a Kyoto, in quanto nel pomeriggio prenderemo uno Shinkansen che ci riporterà a Tokyo.
Il programma della giornata prevede la visita del Nijo Castle e del Kiyomizudera. Arrivati in autobus al Nijo Castle sbrighiamo velocemente la coda per l’ingresso e cominciamo la nostra visita dal Ninomaru Palace, che fungeva da residenza ed ufficio di rappresentanza dello shogun, all’interno del quale ci si può muovere solo senza scarpe lungo un percorso obbligato. Proseguiamo poi la visita con il giardino del palazzo e saliamo sulle mura interne per osservare dall’alto gli edifici che compongono il castello. Giriamo ancora un po’ tra i giardini interni al complesso e ci dirigiamo al Kiyomizudera.
Visto che abbiamo ancora un po’ di tempo da utilizzare prima di prendere il treno, decidiamo prima di visitare il Kiyomizudera di recarci al Ryozen Kannon ed il Buddha gigante che finalmente possiamo visitare e che colpisce per la sua imponenza.
Facendoci strada tra i moltissimi turisti che affollano Sannenzaka e Ninenzaka, arriviamo finalmente al complesso del Kiyomizudera. Nonostante il complesso principale sia in restauro decidiamo di visitare ugualmente il complesso e rimaniamo totalmente affascinati dall’atmosfera che si respira in tutto il complesso, immerso nel verde tra i boschi e le montagne e da cui ci si può gustare un bel panorama di Kyoto. Possiamo ammirare il Jishu Shrine dedicato alla dea dell’amore, la Koyasu Pagoda, pagoda a 3 piani ed infine l’Otowa Waterfall con le persone in coda per bere da uno dei 3 zampilli della cascata.
Rientriamo in albergo, recuperiamo i bagagli e nel primo pomeriggio prendiamo il treno che ci riporta a Tokyo. L’albergo prescelto l’APA Hotel Higashi-Nihombashi-Ekimae in zona Nihombashi. L’hotel è il peggiore tra quelli nei quali abbiamo soggiornato a causa delle dimensioni ridottissime delle stanze anche rispetto agli standard giapponesi.
Lasciamo Kyoto consapevoli di volerci tornare per poter ammirare gli altri innumerevoli templi che non siamo riusciti a vedere per questione di tempo.
Ceniamo nei pressi dell’albergo, dove possiamo ammirare grattacieli illuminati ma il quartiere la sera non è particolarmente movimentato in quanto composto prevalentemente da complessi di uffici.
Venerdì 3 Novembre 2017
Ultimo giorno a Tokyo ed in Giappone in quanto il volo di rientro con Qatar Airways è previsto alle 22.30. La giornata è favolosa, soleggiata e calda e con un cielo azzurro totalmente sgombro da nubi. E’ il culture day, festa nazionale giapponese dedicata alle arti ed alla cultura in genere, quindi Tokyo per alcuni aspetti appare meno movimentata di quando l’avevamo lasciata.
La prima tappa della giornata è nuovamente Akihabara Electric Town, per alcuni ultimi acquisti. Decidiamo poi di recarci ad Odaiba a vedere la statua di Gundam. Ci spostiamo quindi con la metro sino alla fermata Shimbashi e da li prendiamo la linea Yurikamome che ci porta alla fermata indicata (Daiba) attraverso un treno su gomma automatizzato. Il viaggio dura circa 20 minuti ed è spettacolare attraversare Tokyo dall’alto della rotaia e muoversi tra grattacieli e terrazze alberate che si ergono a più livelli al di sopra del manto stradale.
Arriviamo alla statua giusto in tempo per vederla azionarsi e muoversi, facciamo un rapido giro nei dintorni e il tempo tiranno ci costringe a muoverci nuovamente verso la stazione ed il Narita Express che ci riporterà all’aeroporto. Prima però decidiamo di pranzare nei pressi della fermata metro Shimbashi e sotto il ponte ferroviario troviamo un’izakaya dove abbiamo mangiato molto bene pagando pochissimo.
Recuperati i bagagli in albergo ci rechiamo in aeroporto a Narita e riprendiamo la strada di casa, consapevoli però che il Giappone ci rivedrà il prima possibile e con il ricordo di un viaggio che ci ha permesso di visitare luoghi magici dove il tempo sembra fermarsi, di entrare in contatto con una cultura millenaria e con persone così disponibili da allungare il proprio tragitto per accompagnarci alla fermata della metro per cui avevamo richiesto informazioni.
Autore e foto
Fabrizio Collauto