Assaggiando il Giappone

Il titolo di riferisce sia al fatto che abbiamo cercato di provare di tutto, dai cibi più conosciuti agli ignoti, affrontando anche timori e limiti personali, sia perché in 15 giorni si può vedere solo una piccola parte del Giappone e comprendere solo un po’ di questo particolare popolo… ma ci siamo accontentati per questo primo (e spero non ultimo) viaggio!

Io e mio marito siamo partiti abbastanza ben organizzati grazie alle risorse di internet, ergo ci siamo muniti di Japan Rail Pass per 14 giorni, prenotato gli alberghi/ostelli/capsule con booking, prenotato il wi fi portatile (utilissimo) e stilato un itinerario di massima, per poi farci guidare dall’istinto una volta arrivati in Sol Levante. Partenza prevista per l’11 aprile (con arrivo il 12) e ritorno per il 26.

Di grande aiuto è stato questo sito e i vari gruppi sui social network inerenti al Giappone, dove gravitano persone pronte a fornire un aiuto.
Dato che il nostro itinerario è stato piuttosto comune, con 6 giorni a Tokyo, 2 a Gora, 5 a Kyoto e poi di nuovo 1 giorno a Tokyo, con visite di un giorno a Nikko, Himeji e Hiroshima (volevamo vedere anche Kamakura e Nara, ma un po’ il tempo e un po’ la voglia ce lo hanno impedito), vorrei dare più che altro delle dritte o dei consigli anziché scrivere un vero e proprio diario di viaggio.

Per l’andata abbiamo volato con Swiss Air, con scalo a Zurigo di un’ora e mezza, per poi atterrare a Narita. Qua abbiamo ritirato allo sportello postale il wifi, ritirato il Japan Rail Pass (ahimé 2 ore di file…) presso gli uffici della JR e poi siamo partiti a pezzi, stanchissimi, per Tokyo!

L’albergo a Tokyo era il Shinjuku New City Hotel, posizionato dietro (rispetto alla stazione) al Tokyo Governament Building. Se, come noi, fate delle gran camminate di giorno e siete poco propensi a scatenarvi nella vita notturna della città è perfetto: zona tranquilla, vicino a vari conbini e munito di pulmino che ti collega in 5 minuti alla stazione. Per una camera ben pulita e dotata di tutto, dal sapone al phon alla biancheria, con bagno privato per 6 giorni abbiamo speso 64.800,00 yen. L’albergo aveva inoltre una lavanderia a gettoni sempre aperta, reception con personale disponibile e anglofono presente 24 ore su 24, distributori ovunque.

Nei giorni passati a Tokyo abbiamo girellato i vari quartieri sfruttando al massimo la Yamanote Line, che si può percorrere gratuitamente se si ha il JR pass, visto che la metro è un po’ costosa e camminando per km! Sembra tutto assai vicino, ma poi quando ti incammini ti rendi conto che non è così, anzi..
Senza soffermarmi sui quartieri più famosi, che vi invitiamo a girellare anche senza seguire percorsi noti, vi propongo un elenco di quel che veramente ci ha colpito e che a volte non si trova nei diari:

Omoide Yokocho: conosciuta anche come via della pipì, è una piccola zona vicino all’uscita est della stazione di Shinjuku, più stretta, bassa e sporca rispetto alla vicina Golden Gai. Qua si trova la via famosa per gli yakitori (yakitori dori), consigliamo il posto che fa solo spiedini di anguilla, con la degustazione che comprende lo spiedino con la testa, lo spiedino con le interiora e lo spiedino con le pinne (superate i vostri limiti e provateli, sono eccezionali). Vi posto un’immagine evocative del luogo:

Omoide Yokocho

Il ramen: ero convinta mi sarei ammazzata di sushi, mentre il ramen è entrato nel mio cuore diventando il mio piatto preferito di sempre! (Se volete info a proposito ho lasciato il mio indirizzo email in basso)

Yanaka Ginza: abbiamo raggiunto questa zona partendo dal mercato di Ameya-yokocho (fermata JR Okachimachi), risalendo con la metro a Ueno per arrivare a Nippori (distanza di 1 fermata). Da qua abbiamo percorso il cimitero di Yanaka, visitato qualcuno dei numerosi templi che sbucano ovunque per arrivare a Yanaka Ginza, questa vietta piena di bancarelle e casine di due piani un po’ anni 50. Ci siamo gustati tutto il quartiere finchè non abbiamo raggiunto il parco di Ueno. Passeggiata fattibile e godibilissima, in questa zona un po’ meno turistica ma un po’ più autentica. Se potete entrate nei negozi e cercate di “parlare” con la gente del posto, sarete colpiti dalla loro cordialità.

Come “gita” di un giorno abbiamo scelto Nikko. Non mi dilungo sui templi, mentre mi soffermo a raccontare una cosa che abbiamo avuto la fortuna di “beccare”: senza saperlo abbiamo trovato una sorta di festa di primavera dedicata al tempio Futarasan. Al centro informazioni ci hanno dato una pezza di stoffa bianca che dovevamo riempire con i timbri: ogni carro ha un suo simbolo e un suo timbro, e collezionandoli tutti si aveva diritto ad un premio. Dato che i carri avrebbero girato in paese fino alle 14:30, ora in cui poi si sarebbero riuniti tutti in piazza. Decidiamo dunque di far prima il giro dei templi e poi beccare i carri tutti insieme più tardi. Arrivati alle 14:30, raggiungiamo la piazza per riempire la pezza dei timbri. Mi è dispiaciuto vedere i turisti un po’ reticenti nell’avvicinarsi ai carri, perché quel che abbiamo trovato noi, per nulla timorosi, è stato tanta convivialità e simpatia. Unico problema: ogni carro ci offriva da bere o saké o birra, quindi al quarto carro abbiamo iniziato ad avere dei problemi… diciamo che sul treno di ritorno ci siamo goduti una bella dormita. Consiglio: se trovate una festa lasciatevi coinvolgere, alla peggio ne uscirete un po’ ubriachi (ma mai quanto loro)! Provate poi lo yuba ramen!

Prima di partire per Gora abbiamo spedito il valigione attraverso il servizio Takkyubin da un Family Mart a Tokyo, pagando 1400 yen per avere la valigia consegnata a Kyoto 2 giorni dopo (indicando pure l’ora).

Per lo spostamento a Gora abbiamo fatto l’Hakone Free Pass della Odakyu (alla stazione di Shinjuku c’è un comodo e abbastanza anglofono punto informazioni).
Abbiamo alloggiato al Kinreisou a Gora, dove eravamo gli unici ospiti e abbiamo avuto l’esclusiva sul loro piccolo ma benefico onsen. Abbiamo scelto di aggiungere la colazione e una cena (la zona non è proprio così movimentata) e ci siamo fatti coccolare dalla cucina della proprietaria, assai tipica e ben presentata.

Dopo due giorni di relax a Gora ci siamo spostati a Kyoto. Arrivati in ostello troviamo il valigione sano e salvo, mentre il meteo ci ha accolti con una bella pioggia. Abbiamo soggiornato al Piece Kyoto Hostel che vi consiglio vivamente: è un ostello dove potete prendere anche delle camere a se stanti, piccole ma funzionali, ma dove troverete cucina pulita in comune, colazione, biblioteca e tante persone da conoscere e con cui condividere le emozioni del viaggio. Una sera poi hanno organizzato la serata Takoyaki e ho avuto modo di cucinare con loro.

Di rilevante a Kyoto il mercato dell’antiquariato a Toji, che ahimé c’è solo il 21 di ogni mese. Altra cosa da segnalare: prendetevi una bici a noleggio e fate il giro della zona di Higashiyama in bici, vedete molte cose e vi godete la città.

Il mercato dell’antiquariato di Toji

Da Kyoto abbiamo visitato per la serie “gita di un giorno” prima Himeji: da Marzo hanno riaperto il castello ed è quanto di più bello abbia visto…. vi lascio una foto che spero commenti la sua imponenza e bellezza:

Castello di Himeji

L’altra gitarella l’abbiamo fatta a Miyajima e Hiroshima. L’isola è assai carina e facilmente girellabile, mentre Hiroshima mi ha lasciato dentro un’emozione che ancor oggi faccio fatica a spiegare. Vi consiglio di visitarla e basta, poi un giorno riuscirò a spiegare perchè…

Note: sia il viaggio in treno, che il traghetto che il bus per girellare Hiroshima sono compresi nel JR Pass! Non male.. Consiglio: provate l’okonomiyaki di Hiroshima!!

Dato che il volo di ritorno era con Lufthansa, che parte da Haneda, il giorno prima della partenza ci siamo spostati a Tokyo. Per visitare una zona che non avevamo visto e per completare la nostra full japanese experience, abbiamo prenotato una notte in un capsule hotel in centro di Asakusa: il Riverside Capsule Hotel (25 euro a notte a persona). Come esperienza a me è piaciuta un sacco, come a mio marito. Tra l’altro la posizione era ottima per chi come noi la mattina poi doveva scappare ad Haneda e volare via.

Consigli: se beccate come noi una serata limpida, buttate via un po’ di soldi ma salite sul Tokyo Sky Tree. Non scherzo, ho seriamente pianto per l’emozione! E’ stata la degna chiusura del nostro viaggio in Giappone: Tokyo è bellissima e non ha confini.

Per quanto riguarda le varie guide etc… prima di partire me le sono un po’ lette tutte prendendole in biblioteca, mentre ho trovato utile assai la mini guida che ho comprato della Lonely, la pocket Tokyo: poche ma degne informazioni e soprattutto qualche chicca che non ho trovato altrove.

Per il resto, se avete domande non esitate a contattarmi tramite facebook: https://www.facebook.com/ladyoscar84

Autore e foto